Un sogno che si avvera: Spigolo Longo Presolana

longo

Eccomi qui a inaugurare il primo articolo di vero climbing del nostro sito!! Mi vengono quasi le lacrime agli occhi! Un sogno che si delineò ben 15 anni fa, quando con stupore guardavo  dalla finestra del rifugio Vajolet quei superuomini che si avvicinavano alle grandi cenge dolomitiche, con corde, imbraghi, zaini pesantissimi e io li seguivo lungo la loro progressione,  chiedendomi se un giorno anche io avrei potuto seguire i loro passi. Più volte da piccolo mi son cercato di convincere che i miei genitori o parenti avrebbero potuto insegnarmi qualcosa riguardante la roccia e l’ alta montagna ma indirettamente (o forse direttamente 🙂 ) la loro risposta era regalarmi un cestino per andare a funghi o riempirmi lo zaino di panini per una scampagnata al santuario himalayano del monte Blum. Il climax per eccellenza, che mai dimenticherò nella mia vita, è avvenuto a Livigno, quando avevo circa 8-9 anni.

Mi trovavo lì con la famiglia e degli amici, quando ad un certo punto, attratto da un’ insegna luminosa di un negozio sportivo mi ci fiondai all’ interno e rimasi incantato davanti a uno scaffale di soli moschettoni di ogni forma, colore, dimensione. Dopo varie prove e test di apertura (cosa non si fà da piccoli 🙂 ) mi diressi verso mio papà, utilizzando tutte le doti da corrompitore e lo convinsi ad aprire il portafogli. Quando lo estrasse dalla tasca si accorse di avere solo il 50 euro ( era il 2001 e un 50 euro era paragonabile, in termini di dimensioni, a una risma di lire: insomma un patrimonio!) Con un sorriso smagliante corsi nel negozio, riprovando quella ventina di moschettoni su cui ero indeciso e alla fine optai per tre! Un ghiera nero opaco, un super tecnologico automatico con doppia sicura e un semplice moschettone grigio metallizzato. Nel frattempo mio papà, spazientito per il fatto che non arrivavo, prese il classico cartone da 5 kg e la bottiglia da 1 litro di alcol che un turista non può dimenticarsi prima di tornare a casa e iniziò a cercarmi tra le vie del centro. Io, in quel momento pensavo solo ai miei “piccolini” e non mi ero preoccupato troppo dell’ orologio. Quando mi vide, seccato mi venne incontro e subito mi chiese il resto; per prima cosa estrassi orgoglioso gli acquisti, ma l’ impatto visivo che mi aspettavo deluse le mie aspettative e in maniera timida frugai tra le tasche ed estrassi 4 monete, ricordo chiaramente che due di queste erano pure ramate.

Mai come in quel momento volli trasformarmi in un fantasma! Ricordo come se fosse ieri la scena: mi guardò intensamente, mollò bruscamente lo zucchero per terra (che si ruppe) e mi “accarezzò” energicamente con i polpastrelli il viso. Ho voluto scrivere questo episodio non per il gesto in sé, assolutamente mio padre mi ha voluto sempre un mondo di bene e spero me ne vorrà anche dopo aver letto questo articolo che sta per finire in rete, ma perché oggi 17 Maggio 2015 sullo spigolo Longo nel porta materiale del mio imbrago c’ erano proprio quei tre moschettoni! Più volte  mentre assicuravo il mitico compagno di cordata Corbe, nel vederli utilizzati mi veniva da ridere  per la vicenda ed al tempo stesso mi scendeva qualche lacrima di gioia per aver coronato un Piccolo-Grande sogno.

 

Ho voluto scrivere questa premessa, perché è d’ obbligo dare delle spiegazioni a Luca per averlo bidonato ma alla chiamata di Corbe “Ciao domani hai voglia di arrampicare, perché non andiamo in Presolana?” il Cuore ha risposto ancor prima che arrivasse l’ impulso al cervello.

Spigolo Longo

 

Non è mia intenzione scrivere una relazione tecnica qua sotto della via, anche perché non ne sarei all’ altezza. Per assaporare meglio questo articolo e distrarvi un attimo dai pensieri, vi chiedo di dar libero sfogo alla vostra immaginazione e pensare a che sentimenti un ragazzo può vivere quando vede realizzarsi il traguardo di un sogno, molto più che di sola infanzia. Sono sicuro che questo vostro sforzo  supererà ogni mia parola.

Voglio però ricordare, prima di concludere, un fatto particolare, che ha segnato l’ ultima calata e mi ha accompagnato fino alla macchina: un  Battesimo di acqua e grandine! Chi lo sà se sia una vera e propria iniziazione!

Un grazie particolare a Corbe che ha permesso ciò e un augurio a tutti di poter raggiungere i propri traguardi per poter poi assaporare quella gioia che spero di avervi stuzzicato in queste brevi parole.

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