Via “Buon compleanno” Presolana del prato

Ed eccoci qua, ancora una volta sulle pareti della regina per coronare un grande 2015 che ha portato la nostra piccola cordata a delle super soddisfazioni. L’ anno delle prime esperienze di arrampicata in montagna, non una montagna qualunque ma la nostra Presolana. Sogno ed incubo di numerosi climbers di tutta la Lombardia, ben visibile già dalla A4 per la sua inconfondibile forma.  Il nostro gigante dolomitico che si affaccia e scruta ogni giorno la valle dall’ alto. Imponente e massiccio domina l’altopiano, ad ogni tramonto si infiamma di rosso  rivelando i profili dei suoi numerosi torrioni e canali.

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Io e Peter, anche conosciuto come il divoratore di litchus, stiamo vivendo un periodo particolare della nostra carriera “alpinistica”, sono gli anni delle prime piccole grandi conquiste, in cui ad ogni uscita possiamo sperimentare con mano i progressi delle esperienze passate, inizia quel feeling di cordata e fiducia reciproca che ti fa godere a pieno l’ intera salita.

Più volte le placche della Presolana le ho sentite definire “un paesaggio lunare” che si estende verticalmente. In effetti questo paragone ci azzecca proprio: i suoi buchi più scuri,talvolta svasi :), sono in contrasto con il resto della parete grigia argentea  suscitando un clima quasi surreale.

Spesso ci fanno la stessa domanda: ma non vi stancate ad arrampicare sempre in Presolana? Ed io solitamente rispondo che l’ arrampicata in generale, ma soprattutto su questa montagna, è una perenne scoperta di se stessi. Ogni passaggio ci mette alla prova, testa la nostra calma, la tranquillità, la capacità di ragionare e superare il passo chiave. La delicatezza dei movimenti sono infatti premiati rispetto ai passaggi più bruschi e di forza. Talvolta fa parte della montagna anche la capacità di decidere lucidamente e abbandonare la salita o per assenza di condizioni o per impreparazione fisica.

Ma ora dopo questa mia digressione di sfogo, torniamo alla via di oggi 29 Dicembre 2015: “Buon Compleanno”

In assenza di relazioni dettagliate sul web abbiamo deciso di provare a cimentarci, o meglio, Pietro (che ha una memoria di ferro) vi ha preparato una relazione tecnica con tanto di disegno.

Via “Buon Compleanno”; (6a, 5c obb.) 120 mt.

Materiale: 2 corde da 60 mt, 12 rinvii, cordini.

Senza titolo

 

Avvicinamento: percorrere il sentiero che porta alla Cappella Savina e superatala continuare per altri 100 mt in direzione Grotta dei Pagani. Staccarsi quindi verso l’Avancorpo e raggiungerne l’estrema destra.

Attacco: Alla base di un evidente canalino si trova la scritta della via “dei Refrattari”. Spostarsi 10 mt a sinistra fino alla base della parete (scritta alla base).

Relazione tiri:

-1°tiro: risalire la placca a destra della scritta seguendo l’evidente fessura, uscire su una cengetta erbosa e rimontare la placca sovrastante. Portarsi sul filo dello spigolo e proseguire per 15 mt fino ad una clessidra dove si sosta. (6a, 5c, III, 55 mt, sosta eventualmente da rafforzare).

-2°tiro: salire ancora sullo spigolo per altri 15 mt e traversare a destra del canale puntando ad una cengetta dove si sosta. (III, 15 mt).

-3° tiro: salire la bellissima placca seguendo prima le clessidre e poi gli spit. Salire quindi sino ad una cengetta dove è situata la terza sosta. (5c, 25 mt).

-4°tiro: traversare leggermente a sinistra per poi rimontare con decisione la paretina puntando ad un cordone su clessidra. Da qui seguire i chiodi/ spit obliquando sempre verso sinistra. Si raggiunge così la quarta sosta da dove ci si cala (5c+, 35 mt).

Discesa: dalla S4 calarsi direttamente fino alla S2, da qui, con una sola calata,(tenersi nel canale) si arriva all’attacco della via “dei Refrattari”. Scendere con attenzione il canalino (20 mt, II) e spostandosi ancora a sinistra si ritorna all’attacco.

Giudizio sulla via: Bella via che con arrampicata piacevole sale a sinistra dei Refrattari risalendo le belle placche dell’Avancorpo. Roccia bellissima e itinerario ben chiodato.

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