Cosa influenza il limite delle nevicate? Come prevederla?

Oggi io e un piccolo drappello del gruppo Sbombate abbiamo provato a partecipare ad un’ iniziativa riguardante la sicurezza in montagna in inverno organizzata dal CAI Clusone e dal Soccorso alpino. Ebbene sì, abbiamo provato! Al Vareno in pieno gennaio pioveva anziché nevicare e perciò di comune accordo abbiam deciso di rimandare la nostra prova pratica ad un altro giorno. Mentre scendevamo in macchina delusi di questa stagione che non vuol partire, pensavamo: ma cavolo ma come è possibile che il limite neve oggi sia così alto? Tra me e me mi chiedevo: chissà cosa lo determina? E così appena sono arrivato a casa, (pur di non studiare per gli esami di settimana prossima) ho voluto fare una piccola ricerca tra gli articoli scientifici di Aineva.it. Qua sotto cercherò di spiegarvi con le parole più semplici possibili cosa ho scoperto 😉

Il limite della nevicata dipende da numerosi fattori, ma in particolare sono 2:

la quota dello zero termico (come è ovvio) e dall’intensità e durata della precipitazione (non così scontato)

Il concetto più delicato dell’intera questione è il raffreddamento dell’ atmosfera ad opera della fusione della neve che sta precipitando. Il fiocco per passare da solido a liquido sottrae del calore (calore latente di fusione) all’ ambiente circostante raffreddandolo. La velocità con cui l’atmosfera si raffredda è quindi direttamente proporzionale all’intensità della precipitazione.

In condizioni di gradiente di temperatura standard, il limite della neve scende, secondo le osservazioni effettuate sulle Alpi italiane, solitamente 200/300 m sotto lo zero termico in caso di debole precipitazione, 400/500 m in caso di precipitazione moderata, 600/800 m in caso di precipitazione intensa.

Ecco spiegato quindi come mai in presenza di una nevicata si può abbassare fortemente lo 0 termico.

Ah..sia chiaro, in meteorologia non esiste nessun caso fisso che detta la regola!! Potrebbero anche esserci dei movimenti di aria più fredda in arrivo su quella zona (circolazione frontale).

C’è però una condizione che deve essere rispettata per poter parlare di quel fenomeno che vi ho appena descritto: la bassa turbolenza.

rimescolamento

Solitamente il valore massimo di velocità del vento nei bassi strati che consente la formazione di questo fenomeno (strati di isotermia da fusione) si aggira attorno a 0,2/0,4 m/s (0.5-1.5 km/h); oltre tali valori il forte rimescolamento dell’ aria annulla il contributo che vi ho appena descritto.

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Per questo motivo anche nelle nostre zone possiamo vedere posti in cui il limite delle nevicate è più basso rispetto ad altre. La stessa forma delle valli influenza questo rimescolamento, infatti a parità di durata della precipitazione nelle valli più strette e chiuse il limite della neve tende a scendere di più che non nelle valli larghe o nelle aree aperte,. Nelle valli strette, la riduzione del volume d’aria rispetto ad una zona aperta riduce l’ammontare della precipitazione necessaria al raffreddamento per effetto della fusione.

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Questo è il motivo principale perché non si dispone sulle Alpi italiane di modelli di previsione meteo a scala locale sufficientemente dettagliati e testati da poter prevedere con precisione un differente limite della nevicata in funzione della morfologia dell’area di interesse. Le indicazioni di previsioni devono quindi essere interpretate da delle persone con esperienza di osservazione del luogo ed adattate.

E’ evidente che per poter correttamente pronosticare il limite della nevicata, l’ addetto necessita di attendibili indicazioni modellistiche riguardanti la quota dello zero termico e l’intensità della precipitazione, o per lo meno dei parametri che consentono di stimarla (umidità integrata, i sollevamenti verticali, gradienti di temperature, vorticità, geopotenziale)

Il motivo per il quale sgrido sempre i miei compagni Sbombati, specialmente Marco 🙂 è spiegato proprio appena qua sopra. NON FATE AFFIDAMENTO A PREVISIONI METEO SUPERIORI AI 3 GG, SPECIALMENTE PER LA NEVE! Già al terzo giorno l’ incertezza si alza fino al 40%, figuriamoci per un fenomeno complesso quale è quello nevoso.

Spero di essere stato il più chiaro possibile, se avete qualsiasi dubbio chiedetemi pure e per quel poco che ne so proverò a rispondervi!