I fiocchi di neve hanno i “superpoteri”

Siamo come fiocchi di neve, che dalle nuvole, viaggiano senza la possibilità di tornare indietro, attratti da una forza vitale, che ad un certo punto li incolla a terra… I fiocchi imbiancano case, piante, pendii… ma non riescono ad aggrapparsi alla verticalità delle Dolomiti, anche dette, forse perché fanno impallidire o forse per altro: Monti Pallidi. Roccia grintosa, scolpita nei millenni, costituisce queste montagne, che a loro volta, scolpiscono lo sguardo di chi le ammira, di chi si avventura nelle valli che le fiancheggiano come i due scialpinisti della bergamasca, che si dice in questi giorni, siano tornati da un viaggio in Alta Val Pusteria dotati di superpoteri.

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I loro nomi non sono noti, ma si conosce la storia dell’avventura che hanno vissuto. La prima parte, la potete trovare sempre in questo sito, scritta da un certo Fabio Stabilini; la seconda, ve la racconto io. La mattina del primo mercoledì di marzo, dopo aver dormito nel “Doblò con lettone” di uno dei due, in un parcheggio all’inizio della Val Campo di Dentro, i bergamaschi, con sci pellati ai piedi, e nella pancia, biscotti cerealosi e tanti waferini alla vaniglia, si son messi in marcia lungo la pista da fondo che attraversa questa selvaggia valle, nelle Dolomiti di Sesto. A far strada davanti a loro, poiché partiti prima dal parcheggio, due austriaci, lui cinquantaseienne spazzacamino, lei non si sa, conosciuti il giorno prima durante la gita al Sasso di Sesto (2538m). La coppia austriaca, affiatata, solare e simpatica, allenata dalle gite in montagna e dalle arrampicate, terminata la pista da fondo e imboccata una valle che sale a destra, s’è fatta la gran parte della  fatica di battere la neve, caduta un paio di giorni prima. In un magico intreccio di anime e sci, anche i due bergamaschi han contribuito a disegnare la traccia di salita, che dopo una ventina di chilometri per 1700 metri di dislivello, percorsi in circa cinque ore, svariate fotografie con e senza gli austriaci, con la neve, con le montagne, con sé stessi… li ha condotti in vetta alla seconda montagna più bella del mondo dopo la Presolana, la Cima Piatta (2905m). Scatti di rito, un po’ di cioccolato, via le pelli e giù… discesa!
Escludendo le rocce che ogni tanto si son fatte sentire, incidendo le solette degli sci, una neve a tratti crostosa, a tratti favolosa, ha concesso una lunga e condivisa sciata su pendii piuttosto dolci e abbastanza ampi. Birre, bevute dopo un brindisi, nel rifugio lungo la pista da fondo, seguite da crostini di pane alle erbe e taralli, che i quattro si sono offerti a vicenda al parcheggio, hanno dissetato e saziato i vitali saluti tra due nazioni, che non troppo tempo fa, dove oggi si scia, si diedero battaglia… Forse, anche gli austriaci avranno assorbito qualcosa da quelle montagne, dalle sciate, dagli incontri, certo è, che i bergamaschi se ne son tornati a casa con i superpoteri e con un ottimo strudel… ma lo strudel è un’altra storia. Conviene invece, visto che a qualcuno potrebbe interessare, parlare un attimo dell’itinerario: la parte iniziale è immersa nella suggestiva vegetazione della Val Campo di Dentro, caratterizzata da conifere, che poi, verso l’alto, lasciano spazio ai pini mughi.cartina cima piatta

Man mano si sale, man mano il bianco della neve sostituisce il verde, circondando massicci e pinnacoli dolomitici, che si stagliano fieri, aggressivi, a volte dritti, a volte curvi. E’ un paesaggio mozzafiato, che però, pretende un minimo di allenamento per essere gustato, perché la distanza e il dislivello, come avrete già letto, non sono limitati. Detto ciò, non mi resta che ringraziarvi per lo spazio che m’avete concesso su “Sbombate”, un bel sito che profuma di autenticità, sul quale, magari, potrò raccontare ancora qualcosa in futuro, chi lo sa… in fondo in fondo, abbiamo tutti i superpoteri.

Giulio