Pizzo Redorta (Skialp)

Durante la salita ho pensato a lungo quale soprannome si potrebbe attribuire al pizzo Redorta: la Presolana è la regina delle Orobie, mentre il Coca è il re. Ma questo Redorta proprio non vuol sapere di essere soprannominato, lui sta lì zitto zitto a fianco del Coca e d’estate si fa risalire con qualche difficoltà, mentre d’inverno si lascia “scalare” quasi agevolmente tant’è che si può scendere sci ai piedi dalla stessa cima. Ecco! trovato! Lo potremmo chiamare il Ré dell’Inverno che detto in inglese (che fa sempre più figo) “The winter king”.

Già dall’anno scorso Fabio aveva messo in mira il Redorta in versione invernale, ma per un motivo  o per l’altro non era ancora riuscito ad organizzare questa sbombata Orobica. Mentre Io (Luca) avevo saltato l’uscita estiva a questa cima e quindi era mio dovere trovarmi pronto alla chiamata di Fabio che questa volta non sbaglia la scelta del giorno (condizioni meteo e neve assolutamente perfette). Oltre ai due sbombati c’è anche la nuova matricola Alessandro, quello che non molla mai. Per lui, che non ha il nostro buontempo per girovagare tra le orobie un giorno si e un giorno no, i duemila metri di dislivello si faranno sentire maggiormente, ma che comunque da buon sbombato mette giù la testa e piano piano raggiunge la meta.

Perché questa è una cima vera delle Orobie e come tutte le altre va sudata. Si parla di duemilametri di dislivello spalmati su 12,3 kilometri e di una discesa interminabile che ti fa sudare fino alla fine per superare le interminabili piane alle baite di Caronno ed Agneda.
Il tempo di salita è di circa 5 ore abbondanti partendo da Vedello (1023m) che vanno affrontate un passo alla volta senza pensare a tutta la strada da percorrere. L’ambiente in cui si sviluppa il percorso viene definito dai vari libri “ambiente severo orobico” e non troverei definizione più adatta.Ma alla fine il bello è proprio qui.
Dopo uno spiazzo…
WP_20160319_08_45_40_Prone arriva un altro ancora più a grande;
20160319_100129dopo una vallata…
WP_20160319_11_25_35_Pro se ne trova un’altra ancora più ampiaWP_20160319_12_17_59_Pro fino ad arrivare all’ultimo canale che risalito a piedi ti porta sulla cresta che in breve tempo ti accompagna alla croce di vetta del re dell’inverno (3038m).

La vista dalla cima è fantastica, sembra di essere su un ottomila ( o almeno noi pensiamo che sia così 🙂 ). Qui mettiamo solo le tre foto da quadrettino con la croce. La panoramica dalla cima bisogna sudarsela!

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Osservazioni:
-Data: 19 marzo 2016
– La descrizione dettagliata della salita non l’abbiamo fatta perché se ne trovano a bizzeffe in internet. Una molto ben fatta la trovate a questo indirizzo.
– Noi abbiamo percorso la variante che risale sulla destra la valle dopo le baite di Caronno sia per la salita che per la discesa.
Il sentiero “normale” passa invece dal bivacco Mambretti:TRKMAP_pizzoredorta