Traversata Diavolino-Diavolo da Fiumenero

Eccomi qua a narrare una delle uscite più sospirate degli ultimi anni, la fatidica traversata dei due diavoli. Il gruppo è promettente; i tre giovani rampolli della scuola di alpinismo valseriana  son pronti per una vera e propria SBOMBATA.

Ancora una volta si opta per un super anello, con metri di dislivello a volontà ( circa 2300) e uno sviluppo che il contapassi, o meglio “contapiani” di Trusso, ci avrebbe mandato il messaggio: “Vodafone – benvenuto in Paradiso, solo per oggi chiamate da e per il Diavolo a soli 0.05 cent/min”.

Bando alle ciance, la strada e il racconto è ancora lungo..

Gambe in spalla e da Grabiasca inizia il luuungo sentiero 255,  molto poco segnato specialmente ai bivi.

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Pietro che aveva già percorso quel tracciato, da sfoggio di una memoria eccezionale e ci conduce dritti dritti alle baite di Grabiasca e poi al tanto sospirato passo. Il consiglio che possiamo darvi è quello di non disperarvi se perdete il sentiero, anche perché, di dirupi non ve ne sono, piuttosto puntate due massi molto grossi appena sotto il Grabiasca in modo da avere l’ orientamento in quel ripido prato erboso. E poi perdersi, come insegna il buon vecchio slim, è una scelta non un errore!

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Una volta arrivati lì al passo, traversate prepotentemente a destra, nel caso chiedete a qualche Becco che sicuramente vi indicherà la strada per il loro Harem, il Diavolo di Tenda!

Dal passo Grabiasca scendete una ventina di metri e traversate a sinistra fino a quando troverete davanti ai vostri occhi i due diavoli. Da poco dopo il passo di Valsecca, più precisamente alla colonnina del soccorso noi abbiamo deciso di imbracarci, non conoscendo cosa avremmo affrontato dopo, ma se seguite il canale più evidente mantenendo sempre la cresta non incontrerete nessuna difficoltà al di sopra del II-III. Soprattutto sul diavolino buona regola è tastare quello che si ha in mano e  provare l’appoggio prima di caricarlo.

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I passaggi un po’ più esposti sono discendendo il diavolino verso l’intaglio del diavolo;l’ ultimo ostacolo prima di mettere il piede sul diavolo si tratta di un grande sasso che va o sormontato oppure aggirato a sinistra, il passaggio è abbastanza semplice ma molto a sbalzo.

Superato quel passaggio potete rilassarvi maggiormente, il diavolo ha una roccia più compatta e più semplice. Insomma come direbbe il mitico Fausto.. ” A l’ è on aladino”

Dimenticavo.. voglio specificare che in questo articolo i diavoli in questione non sono quelli nell’ armadio 🙂

Tornando a noi, classico selfie di vetta..questa volta di proposito non l’ho fatto io, e giù per la cresta ultra segnalata da bolli di ogni forma e colore. Appena il sentiero si allarga abbiamo traversato tutto a sinistra per raggiungere ancora una volta il passo di Valsecca. Più volte abbiamo dovuto scomodare mandrie di stambecchi che non si curavano affatto del nostro passaggio anzi..ci guardavano infastiditi sbuffando.

Pensavate avessi finito vero? e invece no le peripezie iniziano ora 😉 Il benedetto sentiero della Valle del Salto è stato davvero un tabù soprattutto individuarlo, non chiedetemi infatti di rifarlo pari pari all’ ultima volta. Ciò che vi posso suggerire è di continuare sul sentiero 225 per dieci minuti buoni dal Frattini e quando vedete che il sentiero fa una netta curva a sinistra, voi girate a destra seguendo un accenno di traccia tra le sterpaglie. Dovete sentire il fiume Fiumenero alla vostra sinistra..

Schermata 2016-08-30 alle 00.51.35Come vi dicevo è molto da interpretare, specialmente il primo pezzo, poi una volta che siete ad una baita lì inizia ad essere bollato con dei segni gialli.

Da lì, potete ritenervi salvi 🙂 giungerete ai piani dell’Aser e vi troverete direttamente sul 227 che dal Brunone porta a Fiumenero.

Birretta tattica, gambe anestetizzate, viso bollente e vi sentirete in Paradiso! Buona la prima per il trio con Pietro e Daniele

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