TREKKING 2016, MARMOLADA

“Prosegui per altri 40 km sulla strada Dolomites delle Dolomiti”.        E’ Giovedì 18 Agosto e ben 31 giovani amanti delle montagne sono in viaggio per il grande appuntamento di quest’estate, il trekking della Marmolada. Parcheggio strategico del mitico Defender di Angelo al Lago Fedaia (con adesivo), e poi grande stridore di freni fino a Malga Ciapela. Da qui tappa relativamente corta, 2 orette per risalire sul fianco dell’ampia Val De Ombreta, e così il nostro ingegner Lucone, ora volontario in Comelit spera: “Oggi é il grande giorno, oggi non sudo!”, RIDAJE    8.Paesaggio dal passo ombretta(Non Ombrettola)

L’attrezzatura da ghiacciaio e ferrata, nonchè i piumini e i maglioni di lana per affrontare il presunto zero termico di Enri, però fanno salire alcuni di noi con un solo pensiero in testa: sbolognare le corde  vincendo a briscola. Sarà per questo che Béta imposta un gran passo al plotone e ben presto si raggiunge il Rifugio O Falier (2074 mt). Piedi ammollo nella fontana, briscola chiamata e birra, mista per i più sportivi, bionda per i conservatori e weiss per gli international. Il rifugio O Falier ci mette a disposizione un mega camerone, comprendente anche un privè, il soppalco con finestrella a vista Marmolada, “conquistato” dai due giovani scalmanati Stefano e Nico con anesso Simone, per controllare  che non gli mettano il chiodo da ferrata (2 kg di ruggine) nello zaino. Lo faranno, INARRESTABILI.

Schiavi e la matassa
Schiavi e la matassa

La sera ci corichiamo con la pioggia, ma sazi e col sorriso. Così anche un gruppo di amici Milanesi con un ukulele, cimentatisi nel celebre gioco del cordino di Bonzi e dei chiodi di Fabio. Sono ancora LEGATI.
Il risveglio é una piacevole sorpresa, nonostante il classico cappello della vetta, il cielo è sereno, come pronosticato da Angelo, SCIAMANO.

Marmolada 1 (47)
Rif O Falier http://www.rifugiofalier.altervista.org/

Foto di rito davanti alle ante bianc’azzurre del Falier, e poi risalita aspra verso Passo Ombretta (2702 mt), ammirando le ripide pareti sud della Marmolada, la cui vetta rimane l’obiettivo principe dell’indomani.
Fabietto cerca di scrutare la famosa Via del Pesce, aspettando l’elicottero a recuperare i Coreani di ieri. In realtà l’elicottero lo rischia per se stesso, cercando nuove vie nel ghiaione, ma gli é andata bene anche questa volta, FORTUNELLO. Raggiungiamo il colletto del bivacco Marco dal Bianco, ma nerissimo a causa delle rocce vulcaniche che centinaia di milioni di anni fa si sono fatte strada tra le rocce bianche dolomitiche della barriera corallina, che costituisce la Marmolada.                               29.Verso cima ombretta Da qui si sale in cresta a Cima Ombretta(2950 mt), dove si gode la vista sulla vetta della Marmolada, giusto un attimo prima che si metta nuovamente il cappello, ed anche su Punta Rocca e la sua funivia, nonchè su Pelmo, Sass Long, Civetta e altre vette dolomitiche mozzafiato. Solito stupore e ammirazione per l’orogenesi, beh almeno per me, nel pensare che le rocce su cui poggiamo gli scarponi, per la maggior parte La Sportiva, qui a 2700 mt, una volta erano un fondale marino, WOOOO, altro che zero termico, TROPICI. DSCN1669
Al colletto Pane salame per tutti, pane Enervit per Trusso, e si riparte, vero sBOMBATO. La discesa, Vero Sbombatononostante altri quasi 1000 mt di dislivello, è molto rapida. C’è anche un salto di roccia attrezzato dove sfoderiamo il kit da ferrata, molti con il nuovo caschetto Camp fiammante. Sasso volante, Sì, il mio funziona,CRASHTEST. Le nuvole minacciose fanno aumentare il passo, si scende a gruppetti, chi in mantella e chi a corse, verso i prati verdi del Contrin, altro contrasto di colore degno da patrimonio dell’Unesco. Il Rifugio Contrin (2016 mt), (http://www.rifugiocontrin.it/) spesso base di Montagna Ragazzi, è bellissimo. Due edifici, tavoloni di legno all’aperto e profumino di polenta, capriolo canederli e spatzle già dalle 18, paradisiaco, anzi PURGATORIO, il Paradiso sarà domani.

La merenda del campione

Giunti qui molto presto, assecondiamo il nostro avventuriero Fabio nonostante l’incomprensione iniziale “An Fa du tiri?”, “A c’é il campo?!!” e proviamo a attrezzareuna falesia con pino.

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Fabio, falle le corna, falle

 

Torniamo al Contrin in cordata, come prova generale per l’indomani, e facciamo la foto con Marmolada e Piccolo Vernel a far da sfondo. Dopo 6 villegianti e un camoscio, ci arrendiamo e chiamiamo il buon Sacri, fotografo ufficiale Sbombate, d’altronde dopo gli adesivi, il budget é quello che é =).

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Sullo sfondo, le stupende Dolomiti
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OOOOOOOOOOOOOOOOH, FINALLY

Eccoci alla Vigilia del giorno più atteso, la voglia di Vetta é talmente alta, che pur di evitare brutte sorprese dovute al tempo, la sveglia viene puntata alle 5, rifugisti bravi ad assecondarci. Sonno conciliato con amari vari, sempre una lotteria ordinarli, tra cui il “genepy” più fosforescente dell’assenzio più scadente di Praga.                                        Ci svegliamo, la scelta sembra quella giusta, il cielo é invitante senza una nuvola. Inforchiamo il sentiero 606 per forcella Marmolada (2896 mt). Davanti Angelo, che imposta un passo perfetto, lent ma seguent, che permette a tutti di arrivare alla partenza della ferrata caldi e non troppo affaticati.

Lent ma Seguent
Lent ma Seguent

L’unico a salire a scatti sul ripido ghiaione è Michele, costretto a recuperare tra una foto e l’altra, BOSATELLI. Ganzi ha perfino il fiato per rispiegare la teoria della coda, questa volta parte il classico Aaaaaah ok, tutti annuiscono, nessuno l’ha ancora capita. Inizia la ferrata della cresta Ovest, il primo tratto é verticale, poi ripide creste alternate a traversate dolci e talvolta esposte. I tratti attrezzati con staffe e cordino di sicurezza sono belli lunghi, tra uno e l’altro qualche tratto camminabile, la costante é la vista, mozzafiato. 71.Si sale al cieloA circa metà ferrata, pausa per ricompattare almeno i gruppetti, siamo su un balcone naturale, sotto ai nostri piedi la parete sud, alla nostra destra si scorge quasi la vetta della Marmolada, di fronte una cima più bella dell’altra, ma coi suoi 3152 mt spicca senz’altro il Piz Boé, re del Gruppo Sella, ora si, PARADISO.

Piz Boe' sullo sfondo
Piz Boe’ sullo sfondo

L’ultimo tratto é più agevole, ci ricompattiamo e risaliamo una breve lingua di neve, fino a Cima Penia, 3342 mt, DONE! C’é anche una baracca con un bar e notevole é il bagno sospeso, lo scarico é un tubo che finisce dritto nel vuoto, bisogni volanti. Strette di mano, panormica 360° da infarto, gente appesa a testa in giù sulla crocetta, fortunatamente é ancora in piedi, e c’é un vincitore, Davide, é lui il volontario involontario ad aver portato a termine la missione. Il chiodo da ferrata é giunto in cima a 3343 Mt, SHERPA.          94.Sbombati
  Il bello però, deve ancora venire. Ci abbassiamo leggermente e siamo coi piedi sul ghiacciao. Ramponiamo e organizziamo le cordate, da 3-4 persone. Rapido briefing del nostro Guru Bonzi e si parte. Io ho con me i due gemelli, la responsabilità di una famiglia.    La prima discesa sulla neve, seppur ripida è tranquilla e veloce, torniamo sulla roccia, altro salto, ritogliamo i ramponi e scendiamo in un canaletto attrezzato.Raggiungiamo il corpo principale del Ghiacciao, quello che scende ai Pian Dei Fiacconi, fin quasi al Rifugio, nostra meta. 14051810_821204648015007_2935161756431363657_nRi-Ramponiamo,ri-incordiamo e stavolta si parte scavalcando subito un crepaccino. Qui ghiaccio e ghiaia si sostituiscono alla neve, niente di proibitivo, ma serve un po’ piu’ di attenzione. La discesa diventa ancora piu’ interessante grazie a Bonzi e Fiore, con viti da ghiaccio e corda fissa, GUIDE.

414Nonostante il ghiacciaio abbia preso più tempo del previsto, ci siamo, riaffiora la dolomia e gran parte del gruppo é li che aspetta di ricompattarsi.  Euforia generale, ferrata, vetta e ghiacciao alle spalle, sorriso sul volto e SBAM, una caduta dopo l’altra.

Pavimento geologico
Cadute geologiche

Se ne contano almeno 8, io per primo, ILLUSI. Ma ormai é fatta, El Lucertola garantisce: stasera spacchiamo tutto, se non vieni sei un tacchino!  Così il rfugio Pian Dei Fiacconi (http://www.piandeifiacconi.com/) diventa la nostra festa, si parte subito con taglieri e caraffe di birra, poi il vino fa il resto, Albo prende in mano la situazione, i nostri cuochi si alzin si alzin, e bevilo bevilo BEVILO. Ancora una volta, un gran bel giro e uno stupendo gruppo di amici, partono i ringraziamenti per la compagnia e gli organizzatori.     Certo qualcuno i ringraziamenti non li ha neanche sentiti, già cullato da Morfeo sotto al tavolo, vero Nico?!.

GRAZIE DI CUORE A TUTTI

LUCONE, FABIO, TRUSSO, DARIO, MICHI, SACRI, ALBO, BONZI, ELI, MIGLIO, NADIA, NICO & STEFANO, MICHELE, ANGELO, MESSA, DAVIDE, FIORE, ENRI, GANZI, ANNA, PIETRO (giovane promessa), I GEMELLI ELE & ANDREA, STEFANINO, BETA, CRISTIAN, MICHAEL, DARIO.

E SCHIAVI?!! Ha detto che non é stato lui a mangiare la Marmolada, invece l’ia stat Lù!!!!

                                                                                                                              Simone