Monte Aga

“Scusi, per il Calvi va bene di qua?”. Troppo speranzosi questi Sbombati che pensano di arrivare comodi comodi al rifugio Calvi al rifugio Longo sul Defender nel nostro Trusso. Rassegnati, facciamo marcia indietro lungo il sentiero 210 e lasciamo il bolide alle porte di Carona. Obiettivo: Monte Aga.

Riprendiamo, stavolta a piedi, il sentiero e svoltiamo a sinistra ad una deviazione per il rifugio Baitone (1704 m) dopo un’ora di cammino. Ci agganciamo al 224 che conduce al rifugio Longo (2026 m), dove facciamo una breve sosta nel locale invernale. Il cammino riparte dal rifugio verso il passo Cigola lungo il sentiero 253. Alla conca del lago del Diavolo indossiamo i ramponi e puntiamo verso il passo. Poco prima di esso svoltiamo a destra nell’ampio ed evidente canale innevato che, senza particolari pendenze e difficoltà, porta quasi in vetta. La traccia è ben evidente e la neve nelle giuste condizioni.

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Manca solo da percorrere la semplice cresta a destra per un paio di minuti ed eccoci in cima al Monte Aga (2720 m). Da buona vetta orobica, lo spettacolo a 360° è sempre notevole: la bella conca del Calvi da una parte, i giganti della Valtellina dall’altra e una coppia di Diavoli, uno più grande e uno più piccolo, che non lontana domina il tutto. Speriamo di conoscerli più da vicino! 

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Per la discesa optiamo per un off-track sul versante opposto a quello di salita, puntando al grande pianoro sottostante. Discendiamo lungo un avvallamento in direzione Sud-Est immediatamente sotto la vetta. Qui la pendenza è leggermente più alta, meglio girarsi di schiena per qualche breve tratto. Superato il tratto ripido, ci teniamo sulla destra rimanendo sempre sul crinale, fino a raggiungere il pianoro.

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Rivolti a Sud, puntiamo alla valle alla nostra sinistra, che discende dalle pendici del Diavolo di Tenda. La attraversiamo e la costeggiamo per un breve tratto sulla sponda opposta. Svoltiamo a sinistra in un piccolo avvallamento e raggiungiamo il sentiero 225 che collega i rifugi Calvi e Brunone. 

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Impegnamo il sentiero verso il rifugio Calvi, cioè svoltando a destra. Armati di piccozze e ramponi ci improvvisiamo arrampicatori su ghiaccio e tentiamo una cascata giusto perchè in anticipo sulla tabella di marcia. Il dislivello proibitivo (circa 100…cm) ci costringe a desistere e a proseguire.

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Poco prima della meta io e Trusso prendiamo una inutile quanto improbabile scorciatoia in mezzo al bosco. Illusi dalle numerose tracce che l’hanno percorsa prima di noi, il solo risultato è vedere Luca procedere tranquillo parecchi metri avanti lungo il sentiero normale. Chi cacchio le ha lasciate quelle tracce?? Boh, fregati come dei pivelli. Raggiungiamo di nuovo il 225, passiamo per il bel lago Rotondo ghiacciato e coperto da una sottile patina di neve e infine raggiungiamo il rifugio Calvi (2015 m).

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Finalmente una pausa come si deve, panini, tè caldo, picche e ramponi dritti nello zaino, foto di rito, adesivo-abusivo e via verso la diga di Fregabolgia e poi verso Carona per il lungo sentiero di discesa. Il traffico lungo viaggio di rientro non ci abbassa il morale, vista la giornata spettacolare spesa in compagnia. Alla prossima!

Tempi: Carona – Rifugio Baitone 1h; Rifugio Baitone – Rifugio Longo 45min; Rifugio Longo – Monte Aga 1h45min; Monte Aga – Rifugio Calvi 2h; Rifugio Calvi – Carona 1h30min.

Commenti: bel giro, consigliato per chi ama picca e ramponi senza troppe difficoltà