Ferrata Corno di Grevo

Una ferrata fantastica nel massiccio dell’ Adamello, tutta in cresta con un panorama mozzafiato. Ritenuta da molti una delle più impegnative dal punto di vista fisico tra quelle di tutta Italia. Noi  abbiamo incontrato diversi passaggi di completa aderenza in cui bisognava, senza nessun’ altra soluzione, tenersi di braccia risalendo la catena. La ferrata non culmina in vetta (2827m), ma bisogna affrontare 10-15 metri di roccette II-III grado

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Accesso:  ATTENZIONE!! prendere l’ uscita a Cedegolo per ANDRISTA e FRESINE!! occhio a non confondersi con le vicine uscite di Grevo o Cevo. Una volta raggiunta Fresine procedere tenendo la destra fino a raggiungere Valle. Risalire l’ unica strada che diventa più stretta e si inerpica in tornanti ripidi. Parcheggiare la macchina vicino a una cappelletta

Seguire il sentiero per il rifugio Lissone che dal parcheggio dista circa 40 minuti, e proseguire dritti verso la valle dietro il rifugio.

La ferrata inizia subito con una placca verticale abbastanza attrezzata anche con qualche piolo, poi continua per quasi tutta la sua interezza con una catena  e nessun altro aiuto artificiale. Durante la salita sono richieste abilità di arrampicata perché permettono di non affaticare troppo le braccia data la lunga estensione di quest’ ultima. Il tempo impiegato per fare la via comprese le soste è stato di 3 ore circa, bisogna poi aggiungere 1 ora e un quarto di avvicinamento e 3 ore di discesa.

La via chiodata non è percorribile in discesa perché troppo pericolosa, si scende a destra dell’ uscita della ferrata. Per circa 70-80 metri ci sono ancora passeggini attrezzati da percorrere in discesa poi il sentiero diventa più agevole. Tenere il sentiero per il passo Forcellino e scendere da quella valle ghiaiosa per circa 1 ora.

 

Monte Torena

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Data: 27/09/2014

Mappa sentieri:

Torena

Descrizione:

Partenza da Valbondione alle 7.15; si prospetta una giornata stupenda… Dopo qualche crisi psicologica, per il lungo percorso da fare, giungiamo alla scorciatoia che ci porta al rifugio curò dopo circa 1 ora e mezza.
La parte più “noiosa” del percorso è fatta, e da qui si vede in lontananza la meta finale: il pizzo Torena. Proseguiamo lungo il sentiero che costeggia il lago per fermarci poi, nel primo posto al sole, a mangiare,qualcuno un bel panino sano, qualcun’altro (vedi foto) alcune sostenza che nuociono gravemente la salute.
Raggiungiamo il rifugio barbellino; la meta è sempre più vicina! Prendiamo il sentiero militare che si alza gradualmente fino al bivio con le indicazioni verso il passo serio. Qui il sentiero diventa a tratti un po’ esposto ma niente di che. Raggiunta la conca, dalla quale si vede il passo serio, si svolta a destra fino alla cresta abbastanza ripida,ma semplice, che ci porta nel giro di mezz’ora all’anticima del pizzo torena.
Si prosegue poi lungo una cresta un po’ esposta, ma semplice per raggiungere la meritata meta. Il cielo chiaro e limpido ci permette di vedere il mondo intero.
Dopo qualche panino e una bella birretta in compagnia, decidiamo di scendere da un canalino che si prende qualche metro dopo la cima. Che dire!discesa fantastica assieme a qualche sasso di troppo! Arrivati in fondo al ghiaione teniamo la sinistra per raggiungere il passo grasso di Pila per prendere il sentiero che ci porta al Barbellino. Da qui poi inizia l’infinita discesa verso i comodissimi sedili della macchina.

-Valbondione- Curò 1 ora e mezza
-Rif. Barbellino 45 min
-Passo serio 50 min
-Cima Torena 45 min
-Rif. Barbellino 1 ora e mezza
-Valbondione 2 ore

Dislivello totale: 2000 m

Note:
Il giro va fatto nel verso indicato, la salita dal canalino è sconsigliata perché troppo franoso

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Arera-Grem

Data: 13-07-2013

Mappa sentieri:

Arera-Grem

Tempi e sentieri:
-paretenza dal colle di zambla
-sentiero 238 : due ore e un quarto a capanna 2000 sentiero brutto e non trafficato, da non rifare
-vetta arera: un ora e dieci, con pausette (un ora abbondante)
-capanna 2000: un ora scarsa
-cima grem: un ora e venti (traversata bella)
-colle zambla: 2 orette con pausa (sentiero in cresta molto bello e non pericoloso)

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Rubrica #Pensieri

“IL BELLO DELLE FOTO”

 

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“Il bello delle foto è poterle vedere la sera,
la sera quando sfinito sei nel letto,
quando la preoccupazione del futuro ti assale,
e ogni dubbio fa mancare il respiro
e ti sembra di morire
e non riesci a lasciarti andare.
Le foto sono lì come monito,
a ricordarti tutto quello che è stato
a ricordarti, mentre perso le guardi
che quell’attimo immortalato
racchiude il motivo stesso per cui sei vivo.
E spesso guardi quelle che ti ricordano qualcosa che hai fatto,
ti ricordano il momento in cui hai davvero vissuto,
ti illuminano per un istante il cammino
e ti senti meno solo e meno sfinito.
Il bello delle foto è che semplicemente è tutto lì,
ne santi ne eroi
nessun superpotere
nessuna dote speciale
nessun motivo per cui essere ricordati
e nessuno disposto a urlare per noi
solo io e te
in quell’istante di secondo
fermo,
rigido,
immobile,
ma capace
ogni sera nel letto
di emozionare
e di rendere più leggero
il cuore.”

cit Rovida G.

Pizzo Strinato (2836 m)

Data: 08/09/2014

Mappa Sentieri:
Mappa Sentieri
Esito:
negativo, da ritentare

Tempi e sentieri: 
Valbondione-Barbellino: 2h 50
Barbellino-cresta meridionale Strinato: 1h 30

Dislivello totale: 1750 m

Note: Giungendo al rifugio Barbellino si vede sulla propria destra la vetta acuta e suggestiva del Pizzo Strinato. Guardando il Pizzo, leggermente a sinistra si vede una grottina, da lì parte la ferrata, montata pochi anni fa dal rifugista Piffari ritenuta molto bella e non troppo impegnativa. Purtroppo come giungere all’attacco della ferrata non é ben segnalato e se si seguono i bolli rossi ( comunque non troppi) ci si trova sul collettino dietro la vetta, dal quale passa il sentiero normale in cresta, molto esposto e su roccette abbastanza sfaldabili. Nonostante non abbiamo trovato la ferrata ( ci torneremo!) giro molto bello, tranquillo fino al lago naturale e più ripido proseguendo verso la vetta, potendo apprezzare i massi di Verrucano Lombardo ( quasi 300 milioni di anni!), con clasti di quarzo di notevoli dimensioni. Molto consigliabile il bagno rigenerante nel Serio appena nato!

Rubrica #Pensieri

– Chiedimi perché vado in montagna. Chiedimi perché, quando il resto mi sta stretto, l’unica via è il sentiero. Chiedimelo.
– Perché?
– Perché in montagna non puoi sprecare fiato per parole inutili. Lo devi conservare per arrivare in cima, e il resto è silenzio o parole gentili.
Perché l’unico peso è lo zaino. Non c’è peso per il cuore.
Perché tutti, se lo desiderano, possono arrivare in cima. Solo un passo dietro l’altro.
Perché incroci persone che trovano ancora un momento per salutarti.
Perché non ci sono orpelli: ci sei tu e c’è il tuo corpo, che devi custodire e curare, se vuoi avere le forze. C’è il cielo con i suoi umori. Non si scherza con la pioggia, il vento, la neve o la notte. Devi fare molta attenzione, e tornare a quello stadio primitivo in cui la natura e i suoi movimenti erano parte della tua vita, parte integrante del tuo quotidiano. Non puoi snobbare la natura, in montagna: ti tira per la manica, ti chiede di guardarla, di studiarla, di esserle presente.
In montagna puoi e devi essere presente a te stesso, senza distrazioni.
Forse è per questo che, sopra tante vette, telefonini e internet funzionano a singhiozzo… è la natura che ti dice: “Lascia stare, lascia stare il superfluo. Stai con gli amici. Stai con gli animali. Stai con te stesso. Non ti serve nient’altro”.

(Valeria Tonella)

Val Sanguigno – Gemelli – Giro dei laghi

Data: 25/07/2013

Mappa sentieri:

Anelllo Valsaguigno-giro dei laghi

Tempi e sentieri:
-Partenza da valgoglio
-Passo val sanguigno: 3 ore ( un’ora al rifugio gian pace)
-Rifugio Gemelli: 1 ora
-Passo d’aviasco: 1.15
-Rifugio lago nero: 0.45
-Valgoglio: 1 ora e qualcosa

Stato fisico: allenati

Dislivello totale:

Note:
-val sanguigno molto bella con sentiero lungo ma con salita graduale
-giro mooolto bello da rifare, conviene farlo facendo prima la val sanguigno e dopo il giro dei laghi, perchè per andare ai laghi c’è una salita ripida
-il giro è da fare se si è allenati… le ore cai sono tipo 10-11 ore!!!

Pizzo Tornello

Data: 17-08-2013

Mappa sentieri:

pizzo tornello

 

Tempi e sentieri:
– partenza appena dopo vilminore (per andare a vilmaggiore).Appena si attraversa il ponte sul torrente tino parcheggiare la macchina sulla destra
– 1 ora al cartello in cui si divede il sentiero per andare nei due laghi ( noi siamo andati solo a quello di varro): sentiero molto ripido che sale lungo un bosco
– 30 minuti per raggiungere l’omino di pietra alto 3 metri: sentiero fuori dal bosco che sale ripido
– 15 minuti lago di Varro
– 45 minuti pizzo Tornello: sentiero molto facile ma bello
Tempo totale di salita con le pause 3 ore ( è segnato 4 ore/4 ore e mezza)
– 1 ora rifugio tagliaferri: sentiero molto bello in leggera discesa
-30 minuti Passo di belviso
– 1 ora e 15 minuti Diga del gleno
– 1 ora e 15 minuti macchina

Stato fisico: allenati

Dislivello totale: 1800

Note:
il giro è molto bello e anche lungo… serve un buon allenamento: tempo totale camminata 7 ore ( 10 ore con le pause)

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