Durante la pausa sessione esami decido di togliermi uno sfizio personale, ogni volta che apro il pc mi compaiono sempre come sfondo le tre imponenti cime di Lavaredo e così mi propongo di andare a vederle di persona! Giro di messaggi e chiamate, qui la questione si fa seria ;), si tratta di una vera e propria avventura oltre le colonne d’ Ercole della Val Seriana. Il caro amico Giulio, freestyler e giornalista scalvino non esita a darmi la conferma ed il giorno dopo decidiamo così di partire.
Una parte molto bella nell’ organizzare la gita è stata proprio prendere la cartina, inquadrare le tre cime e scarabocchiare delle possibili tracce. Poi con l’ aiuto delle guide di scialpinismo scegliere le più sicure e consigliate.
Il primo giorno abbiamo optato per il Sasso di Sesto (2538 m)
Questo itinerario lo definirei paradisiaco per il panorama mozzafiato che si delinea all’ ultimo metro della salita
accesso: percorsa la Val Pusteria e superato l’ abitato di Sesto, in macchina si devia a destra per la Val Fiscalina e la si percorre fino al parcheggio nei pressi dell’ hotel Dolomitenhof
Sci ai piedi e si inizia a seguire la traccia battuta che risale la valle fino al rifugio Talschlusshutte.
Arrivati all’ evidente rifugio, si prende il sentiero a destra in direzione rifugio Locatelli e si inizia un sentiero nella valle di Sassovecchio in direzione Alpe dei Piani. Questo sentiero è tutto a nord, molto caratteristico tra pinetti e alberi.
La salita è piuttosto graduale, non ci sono strappi “alla cima Pora” (se volete più info chiedete allo staffettista di Pora senza frontiere Lucone ahahaha). Lo consigliamo a qualsiasi persona, anche a ciaspolatori (al posto di fare la cimetta vi potete fermare 150 metri sotto al rifugio Locatelli) ! Il dislivello complessivo è di circa 1100 metri.
Stay tuned per il prossimo articolo! ospite sul nostro blog un giornalista d’ eccezione! direttamente dall’ eco di Bergamo!;)