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Life happens outdoors

Fantastico video di Rami Rasamny in piena sintonia con la nostra idea di montagna

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“Every single one of us is born an explorer.
Think back to your earliest days. As children, everything seemed amazing. Everything was a miracle. Everything was there to be discovered and to be experienced.

Sure we made our mistakes, fell off the couch, bumped our heads, scraped our knees, but it was all ok. It was part of the game. It was part of growing up. It was part of life.

And then somewhere along the line we stopped dreaming. We stopped exploring. Life takes over. The outdoors reminded me of something I knew a long time ago. That our existence is a gift to love and to cherish. That we must use the time we have on our little blue marble to explore and to experience it for the incredible thing that it is.

The outdoors reminded me of that little explorer inside who i’d forgotten for so long. The outdoors reminded me of what it felt like to be alive and for me, Life Happens Outdoors.” – Rami Rasamny

Pensieri sulla caccia – apertura 2015

Il gatto va a caccia di topi. Il leone di antilopi. Il ragno caccia le mosche. Il pescecane i pesci più piccoli. L’uccello rapace, conigli e colombi. La caccia si estende dunque per quasi tutto il regno animale. La caccia è dunque una faccenda tra animali nella quale uno è attivo e l’altro è passivo, uno caccia e l’altro è cacciato. Inevitabilmente la caccia è un intervento dall’alto al basso; la disuguaglianza di livello tra le specie: la gerarchia zoologica. Ecco che caccia è quindi quello che un animale fa per impadronirsi, vivo o morto, di un altro animale che appartiene ad una specie vitalmente inferiore alla sua. La morte dell’animale è la forma più naturale per averlo e raccoglierlo. Ma perché si verifichi quella che noi chiamiamo cacciata è necessario che l’animale abbia una chance, che possa, in linea di principio evitare la cattura. La caccia si configura allora come la gara, il confronto fra due sistemi di istinti. Continue reading Pensieri sulla caccia – apertura 2015

Non vi è forse al mondo forma di felicità più perfetta..

 

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“Partire a piedi, solo, prima che spunti il giorno, e, nella penombra della valle, salire per un viottolo sapiente che guida i passi senza fatica e guadagna rapido l’altezza; es­sere conscio, senza guardare, che tutt’intorno giunge dal cielo a grandi ondate la luce e bagna le vette ad una ad una e scende per ogni dosso e penetra in ogni gola fino a tanto che, raggiunto il fondo, trova il fiume e d’ improvviso l’accende d’uno scintillio d’argento di cui tutta la valle sorride. Continue reading Non vi è forse al mondo forma di felicità più perfetta..

Rubrica #Pensieri

“IL BELLO DELLE FOTO”

 

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“Il bello delle foto è poterle vedere la sera,
la sera quando sfinito sei nel letto,
quando la preoccupazione del futuro ti assale,
e ogni dubbio fa mancare il respiro
e ti sembra di morire
e non riesci a lasciarti andare.
Le foto sono lì come monito,
a ricordarti tutto quello che è stato
a ricordarti, mentre perso le guardi
che quell’attimo immortalato
racchiude il motivo stesso per cui sei vivo.
E spesso guardi quelle che ti ricordano qualcosa che hai fatto,
ti ricordano il momento in cui hai davvero vissuto,
ti illuminano per un istante il cammino
e ti senti meno solo e meno sfinito.
Il bello delle foto è che semplicemente è tutto lì,
ne santi ne eroi
nessun superpotere
nessuna dote speciale
nessun motivo per cui essere ricordati
e nessuno disposto a urlare per noi
solo io e te
in quell’istante di secondo
fermo,
rigido,
immobile,
ma capace
ogni sera nel letto
di emozionare
e di rendere più leggero
il cuore.”

cit Rovida G.

Rubrica #Pensieri

– Chiedimi perché vado in montagna. Chiedimi perché, quando il resto mi sta stretto, l’unica via è il sentiero. Chiedimelo.
– Perché?
– Perché in montagna non puoi sprecare fiato per parole inutili. Lo devi conservare per arrivare in cima, e il resto è silenzio o parole gentili.
Perché l’unico peso è lo zaino. Non c’è peso per il cuore.
Perché tutti, se lo desiderano, possono arrivare in cima. Solo un passo dietro l’altro.
Perché incroci persone che trovano ancora un momento per salutarti.
Perché non ci sono orpelli: ci sei tu e c’è il tuo corpo, che devi custodire e curare, se vuoi avere le forze. C’è il cielo con i suoi umori. Non si scherza con la pioggia, il vento, la neve o la notte. Devi fare molta attenzione, e tornare a quello stadio primitivo in cui la natura e i suoi movimenti erano parte della tua vita, parte integrante del tuo quotidiano. Non puoi snobbare la natura, in montagna: ti tira per la manica, ti chiede di guardarla, di studiarla, di esserle presente.
In montagna puoi e devi essere presente a te stesso, senza distrazioni.
Forse è per questo che, sopra tante vette, telefonini e internet funzionano a singhiozzo… è la natura che ti dice: “Lascia stare, lascia stare il superfluo. Stai con gli amici. Stai con gli animali. Stai con te stesso. Non ti serve nient’altro”.

(Valeria Tonella)