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Cimon della Bagozza

Quest’ oggi ,domenica 7 giugno, una delegazione del drappello degli Sbombati composta da me, Luca e Dario decide di puntare alla croce del Cimon della Bagozza, una cima ancora inesplorata da tutti i componenti. Si tratta della mia prima uscita estiva con il gruppo e carico di energia avverto gli altri che alle 7 e 15 sono con la macchina sotto casa loro! Durante il viaggio si delineano i nostri progetti di quest’ estate targata sbombate, e tra una foto e l’ altra della guida che avevo in macchina  nascono molte idee! Chissà se alcune di queste saranno proprio qui sul nostro blog tra qualche mese;)

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La macchina decido di lasciarla nel nostro solito posto invernale, allo spiazzo di Dezzo. Dopo circa una mezzora di cammino Continue reading Cimon della Bagozza

Non vi è forse al mondo forma di felicità più perfetta..

 

grigne

“Partire a piedi, solo, prima che spunti il giorno, e, nella penombra della valle, salire per un viottolo sapiente che guida i passi senza fatica e guadagna rapido l’altezza; es­sere conscio, senza guardare, che tutt’intorno giunge dal cielo a grandi ondate la luce e bagna le vette ad una ad una e scende per ogni dosso e penetra in ogni gola fino a tanto che, raggiunto il fondo, trova il fiume e d’ improvviso l’accende d’uno scintillio d’argento di cui tutta la valle sorride. Continue reading Non vi è forse al mondo forma di felicità più perfetta..

Pizzo di petto (Lizzola)


Petto_lizzola

Data: 02-04-15

Dopo varie peripezie organizzative e cambi destinazione all ultimo, Giovedì 2 aprile, decidiamo io e Luca di risalire il pizzo di petto da Lizzola. Lasciamo la macchina davanti al meuble camoscio e sci nello zaino, data la scarsa neve sul primo tratto, risaliamo la valle dell’asta. Superato il boschetto iniziale, la valle si allarga e anche la neve aumenta consentendoci di indossare gli sci. Quasi fin dal inizio, entusiasti del nuovo acquisto del buon Luca, decidiamo di mettere i luccicanti rampanti che  ci danno molta sicurezza e ci permettono di tracciare delle linee verticali a prova di qualsiasi tutina!!:) La neve nel primo tratto è abbastanza ghiacciata ma il percorso non presenta particolari pericoli. In circa 1 ora e mezza  arriviamo al colletto, spelliamo riscendendo per 200 metri su neve molto ghiacciata e voltiamo a sinistra per la  valle del vigna vaga. Da lì si apre una bellissima e ampia valle con sfondo le montagne calcaree tipiche del massiccio della presolana.  La risalita prosegue senza nessun problema a parte l ultimo tratto del canale dove la neve ghiacciata e il ripido pendio non ci consentono di risalirlo con gli sci. Sarebbe opportuno in quel tratto utilizzare dei ramponi, la nostra tattica di utilizzare i rampanti in mano come sostegno non è stata tra le migliori alternative:) consigliamo di rimettere gli sci alla base della parete rocciosa perché si può creare un piccolo piano che facilita l’operazione. Arrivati in vetta agilmente dalla cresta che dá sul versante scalvino, mangiamo un panino e riscendiamo seguendo il percorso di salita. Con le ultime forze, prima del rifugio mirtillo, decidiamo di risalire la sponda vaga e, dopo una meritata pausa sdraiati come lucertole sulle panchine, ci godiamo una fantastica discesa sulla neve trasformata appena battuta dal gatto! Un’ ultima sciata SUPERLATIVA! Poco sotto l’ intermedio togliamo gli sci e soddisfatti della giornata ci dirigiamo verso la macchina.

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Mont Rascias (2783m)

rascias

 

Domenica 1 Marzo, Io e Gianluca ci troviamo in Val d’Aosta per un week end all’ insegna dello scialpinismo. Dopo la fantastica giornata in Valgrisenche del sabato, ci svegliamo e contrariamente alle previsioni purtroppo nevica. Decidiamo quindi di spostarci più a sud dove (facendo affidamento alle webcam e non più alle previsioni) il tempo è migliore. Girovagando per il web optiamo per una classica uscita, segnalata da molti: il mont Rascias.

cartina rascias

L’ itinerario è molto semplice e  in caso di brutto tempo ci consente di appoggiarci al rifugio Dondena che è aperto durante la stagione invernale. Per raggiungere la partenza bisogna entrare nell’ abitato di Champorcher, voltare a destra prima della funivia e percorrere una stradina che si inerpica sulla montagna in direzione della frazione Mont Blanc. Arrivati al termine percorribile della strada si parcheggia la macchina e si mettono subito gli sci continuando per circa 6/7km verso il rifugio Dondena. Dal rifugio bisogna tenere la destra per raggiungere l unico colle in direzione sud, e il Mont Rascias sarà proprio dritto davanti a voi. Il dislivello complessivo della sciata è circa di 1100/1200 metri con un’ estensione di 15km. La neve era per lo più crostosa nella parte alta mentre nella seconda grazie all’ ammirevole lavoro dei rifugisti che sono passati a battere una traccia con il gatto delle nevi ci siamo goduti  una sciata su pista !

Arp Vieille

 

arp vieille

Stanchi della solita routine milanese io e Gianluca decidiamo di prenderci un week end di sci alpinismo in Val d’Aosta. Non conoscendo bene la zona e date le previsioni meteo a ovest abbastanza brutte decidiamo di raggiungere la Valgrisenche vicino ad Arvier. Qui Gian aveva già gareggiato sui percorsi del famosissimo Tour du Rutor e perciò conosceva un po’ la zona. Inizialmente la nostra meta era la testa del Rutor ma arrivati alla valle del rutor ci accorgiamo che non ci sono le condizioni per risalire un canale (il canale era pieno di neve, nessuno negli ultimi giorni l aveva fatto ed erano le 11). Un po amareggiati volgiamo lo sguardo sull’ altro versante della montagna e vediamo un gruppo di persone che risalivano un pendio, controlliamo sulla nostra cartina e decidiamo di seguirli. Motivati e con un po di rabbia nel corpo, gian si mette a tirare davanti e recuperiamo subito la coda del gruppo. Quando ci salutano ci accorgiamo pure che sono un gruppo del cai milanese!! Ho ancora impresso nella memoria lo scambio di sguardi  appena l abbiamo scoperto:)

Giunti sulla vetta, tempo di scattare quattro foto e giùuuu seguendo approssimativamente la via di salita. Questa discesa è ad oggi la migliore che abbia affrontato questo inverno! Una neve spettacolare per un dislivello di 1200 metri, abbiamo tolto gli sci a 15 metri dalla macchina quando ancora sprofondavano nella neve farinosa!!!

Pizzo Corzene

Venerdì 20 Febbraio le previsioni sono dalla nostra parte e decido quindi di partire con altri due mie amici, Gianluca e Valentina, alla volta della Presolana!

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Quest’ oggi la nostra meta è una vetta antistante alla parete centrale, il pizzo Corzene. Arrivati al Passo  fiduciosi mettiamo subito gli sci ma la salita, almeno fino alla baita Cassinelli purtroppo si rivela uno zigo zago tra i sassi e i ciuffi d’ erba. La giornata spettacolare e l’ottima compagnia non ci fanno nemmeno pensare alla poca neve e in meno di 2 ore arriviamo alla cappella Savina. Proseguiamo poi verso il Passo Pozzera e da lì risaliamo con delle ripide ed esposte inversioni la cresta per arrivare alla vetta. Noi abbiamo incontrato neve abbastanza ghiacciata e quindi  consigliamo l’ utilizzo di ramponi o rampanti. Il paesaggio dalla vetta è mozzafiato!!

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Togliamo le pelli e siam pronti per una fantastica discesa dal canale del dito che dalla seconda parte è pura powder!!

I tempi di percorrenza sono circa di 2 ore e 15/30

Ferrata Corno di Grevo

Una ferrata fantastica nel massiccio dell’ Adamello, tutta in cresta con un panorama mozzafiato. Ritenuta da molti una delle più impegnative dal punto di vista fisico tra quelle di tutta Italia. Noi  abbiamo incontrato diversi passaggi di completa aderenza in cui bisognava, senza nessun’ altra soluzione, tenersi di braccia risalendo la catena. La ferrata non culmina in vetta (2827m), ma bisogna affrontare 10-15 metri di roccette II-III grado

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Accesso:  ATTENZIONE!! prendere l’ uscita a Cedegolo per ANDRISTA e FRESINE!! occhio a non confondersi con le vicine uscite di Grevo o Cevo. Una volta raggiunta Fresine procedere tenendo la destra fino a raggiungere Valle. Risalire l’ unica strada che diventa più stretta e si inerpica in tornanti ripidi. Parcheggiare la macchina vicino a una cappelletta

Seguire il sentiero per il rifugio Lissone che dal parcheggio dista circa 40 minuti, e proseguire dritti verso la valle dietro il rifugio.

La ferrata inizia subito con una placca verticale abbastanza attrezzata anche con qualche piolo, poi continua per quasi tutta la sua interezza con una catena  e nessun altro aiuto artificiale. Durante la salita sono richieste abilità di arrampicata perché permettono di non affaticare troppo le braccia data la lunga estensione di quest’ ultima. Il tempo impiegato per fare la via comprese le soste è stato di 3 ore circa, bisogna poi aggiungere 1 ora e un quarto di avvicinamento e 3 ore di discesa.

La via chiodata non è percorribile in discesa perché troppo pericolosa, si scende a destra dell’ uscita della ferrata. Per circa 70-80 metri ci sono ancora passeggini attrezzati da percorrere in discesa poi il sentiero diventa più agevole. Tenere il sentiero per il passo Forcellino e scendere da quella valle ghiaiosa per circa 1 ora.

 

Rubrica #Pensieri

“IL BELLO DELLE FOTO”

 

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“Il bello delle foto è poterle vedere la sera,
la sera quando sfinito sei nel letto,
quando la preoccupazione del futuro ti assale,
e ogni dubbio fa mancare il respiro
e ti sembra di morire
e non riesci a lasciarti andare.
Le foto sono lì come monito,
a ricordarti tutto quello che è stato
a ricordarti, mentre perso le guardi
che quell’attimo immortalato
racchiude il motivo stesso per cui sei vivo.
E spesso guardi quelle che ti ricordano qualcosa che hai fatto,
ti ricordano il momento in cui hai davvero vissuto,
ti illuminano per un istante il cammino
e ti senti meno solo e meno sfinito.
Il bello delle foto è che semplicemente è tutto lì,
ne santi ne eroi
nessun superpotere
nessuna dote speciale
nessun motivo per cui essere ricordati
e nessuno disposto a urlare per noi
solo io e te
in quell’istante di secondo
fermo,
rigido,
immobile,
ma capace
ogni sera nel letto
di emozionare
e di rendere più leggero
il cuore.”

cit Rovida G.