Archivi categoria: Scialpinismo

I fiocchi di neve hanno i “superpoteri”

Siamo come fiocchi di neve, che dalle nuvole, viaggiano senza la possibilità di tornare indietro, attratti da una forza vitale, che ad un certo punto li incolla a terra… I fiocchi imbiancano case, piante, pendii… ma non riescono ad aggrapparsi alla verticalità delle Dolomiti, anche dette, forse perché fanno impallidire o forse per altro: Monti Pallidi. Continue reading I fiocchi di neve hanno i “superpoteri”

Sasso di Sesto, Tre cime di Lavaredo

Durante la pausa sessione esami decido di togliermi uno sfizio personale, ogni volta che apro il pc mi compaiono sempre come sfondo le tre imponenti cime di Lavaredo e così mi propongo di andare a vederle di persona! Giro di messaggi e chiamate, qui la questione si fa seria ;), si tratta di una vera e propria avventura oltre le colonne d’ Ercole della Val Seriana. Il caro amico Giulio, freestyler e giornalista scalvino non esita a darmi la conferma ed il giorno dopo decidiamo così di partire. Continue reading Sasso di Sesto, Tre cime di Lavaredo

Corna Piana (periplo)

Sabato mattina, per non interrompere la combo di uscite scialpinistiche che hanno portato il nostro diamantino Lucone in una forma smagliante, decidiamo di cogliere al balzo la proposta del nostro fan numero 1: Ganz. La proposta in prima battuta è proprio la zona di Val canale, sconosciuta agli sbombati nella stagione invernale.  La partenza al Selz è un po concitata, e per un pelo sfioriamo la tragedia, Luca si accorge che nel baule mancava una sacca..gli scarponi di Ganzi stavano per rimanere nel parcheggio 🙂

1,2,3 pronti.. via! Continue reading Corna Piana (periplo)

Cima Grem

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Se pensavate che la nostra passione per la montagna fosse finita nel 2015 vi sbagliavate di grosso! E’ solo che un po’ per pigrizia (e ci scusiamo 🙂 ) e un po’ per comodità nostra e dei nostri amici lettori, per le uscite alpinistiche, abbiamo deciso di privilegiare la pagina facebook per rendere la nostra comunicazione più efficiente con le foto più significative e un rapido commento sulla situazione neve per tenervi sempre aggiornati in tempo reale.
Quindi se non avete messo  “mi piace” alla nostra pagina facebook “Sbombate” siete ancora in tempo a cliccare sul pulsantino che trovate qui di fianco 😉
Fatta questa “comunicazione di servizio” passiamo all’uscita di oggi: il Grem. Continue reading Cima Grem

Sovande dronning – ” The sleeping queen” (1576 Mt.)

Date: 25/05/2015

Map:

Path - wide view
Path – wide view
Path - medium view
Path – medium view
Path - close view
Path – close view

Time and Path: 

“The sleeping queen”, the highest mountain in Narvik region with its 1576 meters. The name came from its shape; looking at this mountain from Narvik you can definitely see the pofile of a women.

Italian – Russian expedition (Mish – Ilya)

Target: wake up The Sleeping Queen.

We left Narvik at 7:00 Continue reading Sovande dronning – ” The sleeping queen” (1576 Mt.)

Tottatoppen (1234 mt)

Date: 02/05/2015

Map:

scio

Time and Path: 

We left Narvik at 10:30 in the morning aiming to the top of Tottatoppen. This mountain is very famous here in Narvik at first because has a spectacular view over the city and second because there is a local myth that it lives a troll in this mountain. Anyway we needed to go there because the time available (before our departure) was getting shorter and shorter. Direction as always Funnhytta and then at the signal Pumpvann turn right. There was a lot of snow but with our snowshoes we managed quite well. Passed the 2 lakes we continued on the track till almost the top on a quite large path absolutely not dangerous. The last part on the crest was not so easy because it was really slippery. We removed snowshoes and continued on a narrow path rewally slowly till a point where we climbed up on the ice to get to the top! It would have been better just have a little ice ax to climb this part. The view from the top was incredible: mountains, Narvik city with the whole fiord around. After a quick break and the classical photo we came back on the same path. There was a lot of snow and walking with snowshoes was really tiring. We took 4 hours and a half go up and 2 hours and 45 to come back.

Pysical state: Trained

Notes: Very good to do with alpine ski! It is possible to ski almost to the top, and you can remove them for the last crest.

Tredjetoppen (1272 mt)

Date: 24/04/2015

Map:

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Time and Path: 

Superb get on Fagernestoppen (1008 meters) and then continue on to the crest to Tredjetoppen (1272 mt). From here you have a view of the mountains that separate Norway from Sweden, the fjord, and the highest mountain that’s in the area around Narvik. They call it “The sleeping queen”, (1575 meters) because the profile seen from Narvik resembles the face of a woman. Actually this is our next target. It is a quite short trip that one can do in an afternoon. From Narvik passing over the whole Narvikfjellet ski slopes you arrive at the antenna. Then you keep on going up beyond the antenna utill you arrive to the top of Tredjetoppen, the highest point reachable. From here you can see even Beisfjord. Wondeful view.

Pysical state: Trained

Notes: Really panoramic path.

Pizzo di petto (Lizzola)


Petto_lizzola

Data: 02-04-15

Dopo varie peripezie organizzative e cambi destinazione all ultimo, Giovedì 2 aprile, decidiamo io e Luca di risalire il pizzo di petto da Lizzola. Lasciamo la macchina davanti al meuble camoscio e sci nello zaino, data la scarsa neve sul primo tratto, risaliamo la valle dell’asta. Superato il boschetto iniziale, la valle si allarga e anche la neve aumenta consentendoci di indossare gli sci. Quasi fin dal inizio, entusiasti del nuovo acquisto del buon Luca, decidiamo di mettere i luccicanti rampanti che  ci danno molta sicurezza e ci permettono di tracciare delle linee verticali a prova di qualsiasi tutina!!:) La neve nel primo tratto è abbastanza ghiacciata ma il percorso non presenta particolari pericoli. In circa 1 ora e mezza  arriviamo al colletto, spelliamo riscendendo per 200 metri su neve molto ghiacciata e voltiamo a sinistra per la  valle del vigna vaga. Da lì si apre una bellissima e ampia valle con sfondo le montagne calcaree tipiche del massiccio della presolana.  La risalita prosegue senza nessun problema a parte l ultimo tratto del canale dove la neve ghiacciata e il ripido pendio non ci consentono di risalirlo con gli sci. Sarebbe opportuno in quel tratto utilizzare dei ramponi, la nostra tattica di utilizzare i rampanti in mano come sostegno non è stata tra le migliori alternative:) consigliamo di rimettere gli sci alla base della parete rocciosa perché si può creare un piccolo piano che facilita l’operazione. Arrivati in vetta agilmente dalla cresta che dá sul versante scalvino, mangiamo un panino e riscendiamo seguendo il percorso di salita. Con le ultime forze, prima del rifugio mirtillo, decidiamo di risalire la sponda vaga e, dopo una meritata pausa sdraiati come lucertole sulle panchine, ci godiamo una fantastica discesa sulla neve trasformata appena battuta dal gatto! Un’ ultima sciata SUPERLATIVA! Poco sotto l’ intermedio togliamo gli sci e soddisfatti della giornata ci dirigiamo verso la macchina.

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Pizzo Tre Confini

Data: 29-03-2015

cima Tre Confini
cima Tre Confini

Sarà una delle ultime uscite dell’anno, ma sicuramente una delle migliori! Pizzo Tre Confini!

Partenza alla  “milanese” da Lizzola alle 9.30-10 un po’ per l’ora legale, un po’ perché è domenica e la domenica si vuole dormire e un po’ per non trovare troppa neve ghiacciata nel tratto dopo le piane… fatto sta che, questa volta, Stinky aveva ragione e che come consigliava lui bisognava partire un po’ prima (io sottoscritto Luca Trussardi lo ammetto.)

Nonostante l’ora tarda partiamo con calma e superato con attenzione  (a tratti con gli sci sulle spalle per mancanza neve) il tratto finale delle piane, la valle inizia ad allargarsi e a mostrarci in tutto il suo splendore la zona delle Alpi orobiche.
Risaliamo il versante destro fino a raggiungere le baite di Sasna dove incontriamo una miriade di scialpinisti che “già” tornavano dalla cima e iniziavano la risalita verso il Sasna per chiudere il classico anello lizzola-tre confini-sasna-lizzola.

Prendendo la scusa dell’ora legale facciamo qualche risata con  tutti gli alpinisti che ci “guardavano male” per l’ ora tarda che si era fatta.

A questo punto decidiamo di dividere il gruppo in due parti: davanti parte la delegazione “sbombate” formata da me Fabio e Stinky e alle nostre spalle lasciamo filosofeggiare sul senso della vita  Giulio e Valentina. Partiamo quindi con un passo un po’ più deciso per vendicare l’amara sconfitta alla prima edizione del “Pora senza frontiere”.

Risaliamo l’ultimo tratto ripido con qualche difficoltà vista la neve “remollata” e, indossati per sicurezza i rampanti, raggiungiamo, dal versante che guarda verso la valle Cerviera, la cima.

Vediamo in lontananza Giulio e Valentina che vista l’ora tarda decidono di fermasi e di concederci la nostra “vendetta”.

Dalla cima ci godiamo in completa solitudine il panorama che ci regala questa cima.

Scattate le classiche foto in vetta scendiamo su una neve abbastanza molle per riformare il gruppo e proseguire la lunga discesa verso le piane. Dopo qualche brivido che il nostro fabio ci regala in ogni uscita, proseguiamo a “sracchettate” lungo le piane fino a raggiungere la macchina per poi fermarsi nel primo barettino trovato a bere una meritata media mista.

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Timogno

Data:  27-03-15

C’è sempre una prima volta anche per una delle tradizionali mete per lo sci d’alpinismo in val Seriana. Questa volta mi fa compagnia il buon Alessandro (Pilli) che, nonostante abbia iniziato il turno di lavoro alle 4 di mattina non molla neanche il pomeriggio e da alpinista esperto (con la tutina nuova) mi tira fino al rifugio Vodala in circa 40 minuti. Ce ne vogliono altrettanti per arrivare in vetta al Timogno. La neve si presenta trasformata al punto giusto per facilitarci la salita (la mattina era ghiacciata) e per regalarci una discesa fantastica fino al rifugio. Tappa per bere la classica media mista e poi giù fino agli spiazzi di Gromo un po’ sciando sulla neve e un po’ sull’acqua. Che dire… non male come prima volta al Timogno!